

Pasturatore in movimento (di m@uri1)
E' come una delle piu' classiche regole matematiche ll ledgering sta’ al barbo, come il pane alla Nutella.

tecnica in sè molto semplice da attuare, si fa' perlopiu' in acqua
Gran parte della fortuna della pesca a ledgering, che si svolge esclusivamente sul fondo, è dovuta proprio alla pesca del barbo, un pesce reofilo che si nutre prevalentemente sul fondo.

canne in piega sotto i colpi dei barbi
Il motivo è semplice: immaginate il potere attrattivo di un pasturatore che rilascia cibo ed aromi, su un barbo dal corpo affusolato, dotato di possenti pinne capaci di affrontare le correnti più sostenute, che con i suoi bardigli sensoriali percepisce l’aroma della nostra pastura ,e con il suo muso calloso freneticamente sposta i ciottoli, per avventarsi sul cibo rilasciato dal feeder, per poi aggredire inesorabilmente la nostra esca, ledgering e barbo sembrano proprio fatti l’uno per l'altro.

Le doppiette con questa tecnica sono nella norma
Con il legering si posso insidiare in luoghi dove per altre tecniche sarebbe quasi impossibile farlo : tratti di fiume con correnti disomogenee, raschi con correnti intense, spianate intervallate da buche e dossi, dove l’elevata velocità del fiume provoca gorghi e ribollite, rallentamenti e stalli per poi ripartire vorticosamente.

un bel barbo catturato da Asia utilizzando una Erion XT Carp Feeder 13'
Quante volte avete visto quei posti con la netta convinzione che proprio in quei tratti “impescabili” stazionasse il pesce da record?
Quante volte avete desiderato possedere un pasturatore capace di contrastare cotanta corrente?

In commercio attualmente esistono pasturatori “perfetti” per la pesca in correnti vorticose, sono pasturatori da grammature generose 120-140 -180 gr. che ben contrastano il flusso della corrente tenendo egregiamente il fondo, sicuramente tecnica micidiale per il barbo, ma che personalmente anche quando vado a barbi in ambienti con correnti veloci , preferisco utilizzare attrezzatura piu’ soft e giocarmela alla pari con il possente baffuto.

Pertanto la soluzione proposta dai noi per la pesca di questo ciprinide, in correnti anche sostenute , é comunque quella di non utilizzare attrezzatura potente, quindi di base non esagerare con il peso della zavorra dei nostri pasturatori, ci fisseremo un limite massimo di 80/90 grammi con utilizzo di canne affidabili con una azione medio forte (MH) con una buona riserva di potenza nel manico, da 13’ o 14’ anche i mulinelli saranno dei 4000 attualmente ci sono dei modelli dalle dimensioni e peso contenuto,ma con caratteristiche di robustezza e affidabilita’dove imbobineremo del buon nylon di mm. 0,20

Questo perché faremo un tipo di pesca di ricerca il pasturatore ma in continuo movimento,alla ricerca del pesce in pratica una derivazione della classica tecnica di pesca a camolera .

In pratica si lancia il nostro pasturatore ben farcito di bigatti (a monte),l’importante è sapere che il peso del fedeer non deve essere superiore al flusso della corrente, perchè una volta sul fondo, il pasturatore deve lavorare, attenzione non volare pertanto è importante,è valutare bene la grammatura del nostro pasturatore, che deve essere direttamente proporzionale alla corrente del fiume.
In pratica deve una volta sul fondo mouversi subito rilasciando il suo contenuto addescante a favore di corrente, il movimento de pasturatore deve essere lento ma continuo e anche la nostra esca (solitamente bigattini) sara’ montata su un finale lungo, che "razzolera’" sul fondo in modo voluttuoso e naturale come se fosse realmente trascinata naturalmente dalla stessa.

Questo movimento del pasturatore a favore di corrente , continuera' su tutto il nostro raggio di azione di pesca, una volta completata questa sorta di passata, si recupera si ricarica il feeder e si rilancia per una corretta pesca in movimento,è importante sapere che la canna va’ tenuta o posizionata alta e leggermente posizionata controcorrente questa posizione facilita il controllo del pasturatore tramite la lenza madre sempre ben in tensione, in presa diretta con la nostra lenza, proprio come si fa' quando si pesca a camolera.

Tale movimento (scarroccio) del nostro feeder oltre a tenere in pastura sulla nostra linea di pesca incentivera' il barbo ad attaccare la nostra esca,che lo fara'nelle maggior parte dei casi n modo molto aggressivo.

Tale attacco alla nostra esca, si rivelera’ tramite i nostri vettini o con delle spettacolari starate, per starata si intende quando la lenza madre di colpo perde la tensione, flettenso di conseguenza la canna al contrario,oppure con delle mangiate secce,vale a dire delle legnate incredibili sul vettino, facendo il piu' delle volte se non si sta' attenti, saltare via le canne dai nostri sostegni (una volta ho visto volare una canna in fiume in questa modo) .

In conclusione possiamo garantirvi che questa divertentissima variante di pesca a legering "in movimento”, funziona bene sia per il barbo alloctono Barbus barbus, di norma di indole piu’ aggressiva, rispetto al nostro piu' pacato barbo autoctono Barbus plebejus, che comunque non disdegna attaccare l’esca in movimento anzi….

Una cosa curiosa è la diversita’ comportamentale di difesa delle due specie, l’alloctono Barbus barbus una volta allamato parte a centro fiume, un una potenza davvero innarestabile facendo cantare la frizione del nostro mulinello, mentre l'autoctono barbus plebejus, una volta allamato si difende tenendo il fondo li’ proprio dove è stato preso, muovendosi avanti e indietro molto lentamente e con potenza ,dando delle clamorose puntate sulla canna .
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