Pesce specie molto ambita da tutti i pescasportivi per le sue particolari doti di difesa una volta allamata.
La savetta è una delle specie che ha maggiormente risentito dell’inquinamento e della costruzione di dighe e sbarramenti prive di scale di risalita. (la savetta effettua notevoli spostamenti tanto in ambiente fluviale che lacustre, specialmente durante la stagione di frega), impedendo gli spostamenti verso le aree adatte alla deposizione delle uova, riducendone sia l'areale che la consistenza delle popolazioni.
Specie reofila diffusa in laghi e fiumi di portata medio elevata con substrato duro misto a sabbia, ghiaia, pietrisco e provviste di abbondante vegetazione sommersa. Frequenta prevalentemente corsi d'acqua di pianura. Relativamente stanziale, bentonica e gregaria, forma branchi di taglia ed età eterogenee anche molto numerosi, spesso in associazione con altri ciprinidi reofili.
Durante l'estate la savetta staziona frequentemente al riparo di grossi massi o della vegetazione sommersa, quasi sempre in prossimità di acque medio veloci.
In inverno si sposta in acque lente e profonde, protetta da forti correnti dove resta in stato latente o svolge attività ridotta.
Effettua notevoli spostamenti tanto in ambiente fluviale che lacustre, specialmente durante la stagione di frega.
Specie onnivora. Nella dieta ha ruolo fondamentale la componente vegetale, in particolare alghe e diatomee,nel regime alimentare rientrano discrete quantità di detrito organico e, in misura minore, invertebrati bentonici come insetti acquatici, molluschi, vermi e crostacei.
In tempi passati la savetta era considerata pesce dannoso alla fauna ittica autoctona a causa del fatto che si ciba anche di uova di altri pesci.
La frega avviene da marzo a giugno a seconda delle condizioni climatiche dell'anno in corso, ma con temperature dell'acqua non inferiori ai 15°C. Nei fiumi i branchi di riproduttori compiono migrazioni per portarsi in acque a corrente rapida, ben ossigenata e con substrato ghiaioso o sassoso,la deposizione si svolge generalmente di notte,la fertilità è relativamente elevata.
Può raggiungere le dimensioni di 45 cm con un peso di quasi 2 Kg. Età massima 9 anni.
Purtroppo nel 1998 due gravi episodi probabilmente di natura virale , considerando che solo questa specie ne è stata coinvolta decimando l'intera popolazione di savette all'interno del Parco Adda Nord,l’avvento dell’alloctono siluro e il sempre più cospicuo numero di cormorani all’interno del parco ha inflitto a questa specie un colpo mortale, riducendola quasi all'estinzione.
All'interno del Parco questo pesce era in via di estinzione, solo grazie al lavoro del Comitato Centro Adda coadiuvato da F.I.P.S.A.S. e le province di Lecco, Milano, Bergamo e del Parco Adda Nord, dopo anni di accurate e continue semine le savette stanno moderatamente ricomparendo su tutto l'asse fluviale di competenza del Parco Adda Nord.
Per questa specie trattandosi di un endemismo delle acque italiane in Adda è protetta.
La specie è inserita nell'annesso III della Convenzione di Berna, sulla conservazione della fauna selvatica europea e degli habitat naturali, come specie minacciata. Nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è classificata in pericolo.