La trota marmorata, e nello specifico la trota marmorata dell’Adda vive di preferenza nel tratto medio superiore del fiume dove la sua portata e' maggiore, caratterizzata da acque con temperature non superiori ai 16 - 18°C, ben ossigenate, con corrente da sostenuta a moderata e substrato misto, formato da roccia, massi e ghiaia, ricco di anfratti e intervallato da buche profonde.
È minacciata da numerose attività antropiche: modificazioni pesanti degli alvei fluviali come cementificazioni e rettifiche, inquinamento delle acque; prelievi di ghiaia che distruggono le aree di frega, eccessive captazioni idriche, variazioni di portata dei fiumi conseguenti alla produzione di energia elettrica che, quando si verificano durante il periodo riproduttivo,distruggono uova e avannotti.
La minaccia più consistente per questo salmonide è però rappresentata dalle frequenti ibridazioni con le trote fario introdotte mediante ripopolamenti, spesso effettuati in modo massiccio per incentivare la pesca sportiva, in particolar modo nei tributari dell'Adda, ne consegue un “inquinamento genetico”, una maggior competizione alimentare e la diffusione di patologie.
Il fenomeno dell'inquinamento genetico è presente in quasi tutte le popolazioni e gli ibridi sono spesso identifi cabili dal semplice esame della livrea.
Tutte queste cause ne hanno provocato l'estinzione in varie parti dell'areale del fiume Adda, sia per il progressivo depauperamento delle popolazioni sia attraverso la perdita delle caratteristiche genotipiche e fenotipiche della specie in seguito all'ibridazione.
La marmorata è inoltre nella dieta del siluro e del cormorano
Per la sua sopravvivenza è importante la tutela dei tratti di corsi d'acqua caratterizzati da habitat idonei con particolare attenzione per le zone dove non sono compromessi gli elementi morfologici e fi sici necessari alla riproduzione.
Necessaria, inoltre, in tali ambienti la riduzione della pressione di pesca mediante opportune limitazioni e divieti.
Nei primi anni di vita segue una dieta molto simile a quella della trota fario,si nutre soprattutto di larve e adulti d'insetti acquatici e terrestri, mentre con l'aumento della taglia la dieta si orienta nettamente verso l'ittiofagia (scazzoni, sanguinerole e vaironi) e anche ogni altro pesce di dimensioni compatibili presente nel suo habitat è soggetto ad esse attaccato.
Si tratta di un pesce di grande taglia che può raggiungere facilmente la lunghezza di 1 m ed il peso di circa 10 kg, in casi eccezionali può misurare fino a 1,4 m con un peso di circa 20 kg.
Il periodo riproduttivo si estende da ottobre a febbraio e talvolta giunge fino a marzo, gli esemplari maturi possono compiere piccole migrazioni per raggiungere le aree più adatte alla frega.
La trota marmorata, anche se in numero sempre piu' ridotto, è presente nel Parco Adda Nord.
Il progetto “marmoadda”, un'iniziativa supportata dal Comitato Centro Adda che prevede il salvataggio dei nidi di questa specie e la sua progressiva reintroduzione sta portando ai risultati attesi per anni, infatti, in molte zone tra cui il canale “Martesana” sono stati catturati diversi esemplari di ceppo originario di marmorata dell'Adda.