Come ben sappiamo il nostro territorio è fortemente antropizzato, così anche per il fiume Adda ormai non esiste metro quadrato che non sia stato modificato dall'uomo.
Il confinamento del fiume tra argini artificiali, i dragaggi, l'edificazione di briglie e sbarramenti per la captazione delle acque e infine l'immissione di rifiuti solidi hanno ormai modificato fortemente l'originaria naturalità del fiume.
Per sopperire almeno in parte a questi scempi, da ormai quasi 10 anni il Comitato Centro Adda si dedica a mantenere attivi e funzionali i letti di frega artificiali a Trezzo sull'Adda.
Queste opere ittiogeniche consistono nel predisporre a una profondità di circa 30-50cm un letto di ciottoli e ghiaia pulita sulla quale molte specie ittiche litofile possono trovare il luogo perfetto per deporre e far schiudere le uova durante il periodo della frega (maggio-luglio).
Come ormai riscontriamo da molti anni queste opere presentano un'elevata efficienza e funzionalità, infatti non appena il substrato sassoso viene pulito già i primi pesci cominciano ad occupare il letto di frega e al culmine del periodo riproduttivo tali aree sono letteralmente coperte da centinaia di esemplari.
Per l'occasione e per un periodo che va da maggio a luglio, in queste zone è istituito un divieto assoluto di pesca e d'accesso. Chiunque fosse testimone di violazoni in tal senso è pregato di contattare gli organi preposti alla vigilanza come polizia provinciale e le guardie ittiche volontarie FIPSAS oppure direttamente il nostro Comitato. Questo non solo è un atto di rispetto verso il nostro lavoro ma è anche un dovere e un segno di civiltà. I primi guardiani del fiume siete voi che lo vivete e lo amate.
Oltre a uno scopo pratico, queste come tutte le altre opere ittiogeniche, vogliono essere anche un'occasione per avvicinare la gente agli abitanti del fiume, soprattutto a quelli più nascosti: i pesci.
Solo educando la popolazione alla conoscenza del fiume potremo veramente sperare di affrontare con efficacia le gravi criticità che affliggono gli ecosistemi acquatici.
Tenere in funzione queste strutture è molto faticoso non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello burocratico e, ovviamente, economico.
Fortunatamente un aiuto giunge dalla sede milanese della FIPSAS che, in quanto ente concessionario in materia di pesca del presente tratto, si fa carico delle principali spese materiali.
Il lavoro (manutenzione e monitoraggio) è totalmente svolto dai nostri volontari che con stoica caparbietà sacrificano tempo ed energie per il bene del fiume.
Grazie ragazzi!