Questi interventi hanno origine dalla consapevolezza che certe specie ittiche autoctone del fiume vertono in uno stato di sofferenza, per cui è nostro dovere prendercene cura e cercare di favorirle in quell’ambito in cui sono fortemente sensibili e vulnerabili: la sfera riproduttiva.
I tre ghiaieti artificiali, eseguiti con il contributo della FIPSAS di Milano, vengono realizzati a Trezzo Sull’Adda, sono situati sulla destra idrografica e distano tra loro circa 500 m partendo dalla località “Rondinera”, scendendo poi a valle verso il “campo gara” (si veda mappa sottostante).
Il concetto che sta alla base della creazione di ghiaieti o letti di frega artificiali è la realizzazione di apposite aree lungo l’asta fluviale che ospitino, aiutino e consentano al pesce di effettuare con successo la deposizione delle uova da fecondare su un adeguato substrato.
Da molti anni il Comitato Centro Adda esegue questa operazione con cadenza annuale nel periodo primaverile e più precisamente nell’arco di tempo compreso tra inizio/metà aprile e la prima metà di giugno perché tali ghiaieti sono finalizzati ad ospitare prevalentemente i ciprinidi reofili, soprattutto cavedani, ma anche pighi, barbi, savette, alborelle e vaironi per i quali l’epoca riproduttiva coincide proprio con questo periodo.
L’intervallo temporale indicato è piuttosto ampio poiché la portata idrica del fiume - normalmente rilevante in primavera - è l’elemento che maggiormente limita le operazioni di messa in opera dei letti di frega.
Risulta determinante la scelta del luogo opportuno dove creare il letto di frega, pena la non frequentazione da parte della fauna ittica: bisognerà prediligere un tratto di fiume ben popolato, in cui vi sia un giusto compromesso tra temperatura ottimale, adeguata ossigenazione e forza erosiva dovuta alla velocità della corrente.
Ciascun ghiaieto misura circa 10 m di lunghezza e 4 m di larghezza. La base è costituita inizialmente con massi pesanti depositati da una pala meccanica nell’immediato sottoriva: questi servono da supporto al ghiaietto di diametro 4 cm che viene scaricato sopra in modo uniforme. La ghiaia deve essere poi livellata inizialmente con la pala e in seguito stesa a mano con cura mediante l’utilizzo di solidi rastrelli.
Per ultimo è di vitale importanza sagomare una superficie che presenti solchi alternati a piccoli dossi la cui sommità rimanga sommersa almeno 30 cm per favorire la deposizione delle uova.
É stato più volte verificato che dopo appena pochi minuti dal termine del lavoro è possibile scorgere i primi pesci (in prevalenza cavedani e barbi) sui letti di ghiaia e, in seguito ad alcune ore, tali pesci risultano già pronti a deporre le uova.
Le operazioni di manutenzione consistono nel rastrellare il ghiaieto con cadenza quindicinale per asportare il limo e quei detriti portati dalla corrente che inevitabilmente si depositano sulla superficie e che causano un ambiente poco idoneo all’incubazione dell’uovo deposto, oltre che a fungere da deterrenti per la frequentazione dell’area da parte delle varie specie ittiche litofile. Questo lavoro di rastrellamento effettuato per asportare il substrato limoso dura tutto il giorno e necessita della collaborazione di parecchi volontari.
Sui ghiaieti vengono infissi dei cartelli che riportano il divieto temporaneo di pesca; altri illustrano la funzione del ghiaieto.
Purtroppo, anche se la base costituita dai grossi massi tende a reggere piuttosto bene agli eventi di piena del fiume, il ghiaietto posto in superficie risulta molto più mobile e leggero e viene in gran parte asportato nel caso di piene di una certa entità (la cui portata risulta talvolta superiore a 700 m3/sec). Da ciò ne consegue la necessità di eseguire ogni anno un “rabbocco” con del materiale necessario a ripristinare le funzioni proprie del ghiaieto. La quantità di ghiaia da aggiungere varia in funzione dell’entità delle piene che si sono verificate, ma annualmente ogni letto di frega necessita in media di uno o due camion colmi di ghiaia. Questo lavoro rende indispensabile l’intervento di camion per il trasporto e di una pala meccanica per la stesura provvisoria dell’inerte.
Il periodo di frega in cui le varie specie ittiche frequentano con assiduità il ghiaieto dura oltre due mesi e, a nostro giudizio, i risultati ottenuti sono molto soddisfacenti: a dimostrazione che le uova vengono deposte e fecondate con successo, compaiono nelle immediate vicinanze del ghiaieto grandi quantità di avannotti e dopo alcuni anni in cui è stata ripetuta questa attività abbiamo riscontrato un incremento piuttosto consistente di cavedani, barbi e pighi e ci conforta, particolarmente i nostri volontari poiché non vi è maggior soddisfazione che vedere concretizzati i risultati del proprio lavoro. Non solo, va anche detto che lungo la strada alzaia, dove i ghiaieti sono perfettamente visibili, vi è un enorme flusso turistico che può prendere atto di questa iniziativa ed accorgersi dei progetti che Comitato, Provincia e F.I.P.S.A.S. di Milano stanno mettendo in pratica ogni anno per salvaguardare le nostre specie ittiche.
Più a Nord, le associazioni di pescatori "Amici dell'Adda" aderenti al nostro comitato, in collaborazione con la Provincia e la F.I.P.S.A.S. di Lecco pongono in opera altri letti di frega nel lago e lungo il tratto di Adda che da Lecco scende verso valle; la speranza è che i ghiaieti costituiti in prossimità del lago possano anche svolgere un ruolo determinante nella riproduzione dell’alborella.